Museo Diocesano
L’itinerario proposto dal Museo Diocesano narra la storia della Chiesa in terra reggiana attraverso le strutture ecclesiastiche che qui hanno operato. Sono poste così in evidenza le realtà ecclesiali che hanno favorito nel tempo il radicamento e la crescita della fede: la cattedrale segno dell’unità intorno al Vescovo; le pievi, deputate all’amministrazione dei sacramenti; i monasteri, centri di accoglienza, di lavoro, di cultura.
Si tratta di tre saloni posti al pian terreno del Palazzo Vescovile “Estense” – realizzato da Bartolomeo Avanzini a metà Seicento – con il percorso espositivo e di vasti ambienti all’ultimo piano dell’edificio, che ospitano le collezioni “don Cesare Salami” e “don Archimede Guasti” e alcune donazioni pervenute alla Diocesi, insieme ad una sala destinata ad accogliere permanentemente una antologia di opere dell’artista reggiano Marco Gerra.

Il percorso espositivo
Le opere in mostra, esposte secondo un criterio di “enti di produzione”, vorrebbero “narrare” la storia della Chiesa in terra reggiana attraverso le strutture ecclesiastiche che qui hanno operato annunciando il Vangelo di Cristo, celebrando il Suo primo avvento, vivendo la carità nell’attesa escatologica della Sua venuta ultima.
In considerazione degli spazi in questa fase destinati al Museo Diocesano e in attesa di un prossimo auspicato ampliamento negli ambienti contigui, le opere abbracciano un arco cronologico che partendo dal IV – V secolo giunge alla seconda metà del 1500, epoca segnata dalla grande Riforma elaborata dal Concilio di Trento.
L’itinerario si apre con la figura del Crocifisso: è infatti dal fianco squarciato di Cristo addormentato sulla croce che, Eva novella, nasce la Chiesa.


L’organizzazione pievana
La sezione del museo dedicata alle pievi reggiane vede, tra le opere esposte, una pergamena del 1101 con la firma autografa di Matilde di Canossa e il portale di Castellarano (attribuito ad un maestro legato alla bottega di Wiligelmo). Si evidenziano inoltre per qualità e quantità l’insieme dei capitelli dovuti ad artisti legati ad una bottega operante a livello internazionale provenienti dall’antica pieve di S. Vitale di Carpineti, che sembrano narrare la storia della salvezza: il peccato di orgoglio commesso da Adamo ed Eva ha aperto la porta al male, che soggioga l’uomo abbrutendolo.
Le collezioni
Al 2° piano del Palazzo sono la Sala delle Conferenze e alcune sale in cui sono ospitate pale d’altare di pittori operanti in ambito reggiano tra XVII e XIX secolo (Palma il Giovane, Paolo Piazza, Andrea Celesti, Orazio Talami, Carlo Bonone, Aureliano Milani, Prospero Minghetti) insieme ad arredi lignei, tra cui un’ancona finemente intagliata da francesco Domenico Ceccati.
Una sala è dedicata permanentemente all’artista reggiano Marco Gerra (1925 –2000), le cui opere esposte evidenziano la sua evolutiva ricerca estetica ed espressiva nell’arco di un cinquantennio. Opere di artisti suoi contemporanei – anch’esse donate dalla moglie del Maestro, A. Maria Ternelli Gerra – suggeriscono il clima vivace di ricerca di artisti attivi in area emiliana tra gli anni ’60 – ’70 del XX secolo, quali Poli, Parmiggiani, Spatola.

Contatti e orari di apertura
Via Vittorio Veneto 6, 42121 Reggio Emilia
Tel: +39 340 2821541
Email: info@cittadireggio.it
Orari di apertura:
Tutti i giorni dalle 6.30 alle 19.30
Per richieste di visite guidate (anche nei giorni da lunedì a venerdì):
Da sabato 15 gennaio 2022, prenotazione obbligatoria dal sito dell’Associazione Città di Reggio