Santuari
Santuario della Beata Vergine della Ghiara
La chiesa sorge nell’area dell’antico orto del convento dei Serviti. La zona era periferica per l’antica Reggio, era l’oltretorrente, diremmo oggi, poiché era al di là del letto originario del Crostolo, che con la sua ghiaia diede poi il nome all’immagine miracolosa. Sul muro di cinta dell’orto, entro un’edicola, vi era una Madonna, ormai sbiadita dal tempo. Allora nel 1573 Alfonso Pratissoli, un patrizio reggiano che abitava nei pressi, la fece ridipingere, usando un disegno originale che aveva avuto da Lelio Orsi. La chiesa fu inaugurata nel 1619; allora erano compiute tutte le strutture murarie e la decorazione interna era in uno stato abbastanza avanzato. Dunque l’edificio attuale non è la risultante di costruzioni di epoche e di gusti diversi, ma è un’opera organica, concepita e realizzata unitariamente e come tale va riguardata sia sul piano artistico, sia nella sua funzione e nei suoi significati religiosi.
Sull’immagine, quella che oggi vediamo all’interno della chiesa, lo stesso Orsi aveva posto l’iscrizione: Quem genuit adoravit, cioè: La Madonna adora Colui che essa stessa ha generato. Il motto si ricollega al mistero fondamentale della nostra fede, al fatto che il Creatore delle cose si è fatto un giorno creatura e che una semplice donna si è trovata davanti, nel proprio figlio, il proprio creatore. Nasce così la sua adorazione, ma anche la sua preghiera per tutti coloro che la riconoscono come madre. Lo sguardo del Figlio è concentrato tutto su di lei e si crea un rapporto d’amore nel quale le preghiere della Madre trovano compimento. L’immagine così trasmette un messaggio ottimistico ed è eminentemente popolare; sembra fatta per le preghiere degli umili – ricchi o poveri che siano – che hanno necessità di superare il dolore e la sfiducia nelle cose terrene per mezzo di un ponte verso quel Cielo nel quale la speranza diventa realtà vitale.
Per la realizzazione della decorazione interna furono contattati i principali pittori della Scuola Bolognese, che allora conosceva il suo massimo successo; purtroppo fallirono le trattative con Guido Reni, ma si ottenne dal Guercino la bellissima Crocifissione per l’altare della città e da Lodovico Carracci giunse l’altra pala col Martirio dei Santi Giorgio e Caterina; poi vennero materialmente qui a dipingere le volte Lionello Spada, Alessandro Tiarini, Carlo Bonone, Camillo Gavassetti e Pietro Desani, assieme al reggiano Luca Ferrari e a tanti artisti minori. Tutte le pitture furono concepite come un discorso unitario ad esaltazione della Vergine. La serie delle pitture è conclusa dai dipinti nella cupola con l’Assunzione e nel catino dell’abside con l’Incoronazione di Maria a regina del cielo e della terra.

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Corso Garibaldi 44, 42121 Reggio Emilia
Tel: 0522.439707
Padre Cesare Antonelli, Priore
Santuario della Beata Vergine di Bismantova
Il Santuario edificato nel 1617 e custodito dai Benedettini, divenne poi santuario mariano diocesano. Al suo interno, nella sagrestia, tra gli affreschi risalenti al XV secolo, è conservata la “Madonna di Bismantova”, a cui è dedicato l’Eremo.
Approfondimenti
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Via Bismantova, 42035 Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia)
Tel: 0522.812401
Don Giovanni Ruozi, Rettore
Approfondimenti
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Via Madonna di Campiano, 42014 Castellarano (Reggio Emilia)
Tel: 0536.850127
Don Giovanni Rossi, Rettore
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Stradello Fossetta, 42017 Novellara (Reggio Emilia)
Tel: 0522.662540
Don Giordano Goccini, Rettore
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Via Strada Bassa 3, 42027 Montecchio (Reggio Emilia)
Tel: 0522.864110
Don Angelo Orlandini, Rettore
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Via Piave 5, 42016 Guastalla (Reggio Emilia)
Tel: 0522.824515
Don Nildo Rossi, Rettore
Contatti
Via Rontano – San Valentino, 42014 Castellarano (Reggio Emilia)
Tel: 0536.823174
Don Nicola Ruisi, Animatore Spirituale