Omelia nella messa della festa del Primo miracolo della Madonna della Ghiara
Reggio Emilia, Basilica della B.V. della Ghiara
Cari fratelli e sorelle,
carissimi Servi di Maria che custodite e servite questa bellissima basilica,
cari presbiteri, diaconi, religiosi e religiose,
il prossimo 13 maggio, proprio da qui, partirà la processione che, snodandosi attraverso il centro cittadino, ci porterà in Cattedrale. Lì, a nome di tutto il nostro popolo diocesano, consacrerò nuovamente la nostra Chiesa al cuore immacolato di Maria.
Durante il giovedì santo, ho distribuito a tutti i sacerdoti un mio messaggio affinché lo trasmettessero ai fedeli della Diocesi. Desidero ritornare ora su quelle parole per aiutare la preparazione di tutta la nostra Chiesa a un evento così importante. In concomitanza con la preghiera del Papa a Fatima, reciteremo insieme il santo Rosario per entrare ancora una volta nella vita di Gesù e ottenere da lui, attraverso l’intercessione di sua Madre, grazie e benedizioni per il nostro popolo e la nostra terra.
Perché consacrare a Maria la nostra Chiesa? Lo ha chiesto lei stessa apparendo a Fatima. Domandò accoratamente che tutto il mondo fosse consacrato al suo cuore immacolato, per allontanare i terribili spettri di guerra e violenza che stavano seminando morte in tutta Europa e che avrebbero poi provocato uccisioni e distruzioni durante il secondo conflitto mondiale, continuando ancora oggi in questa “terza guerra mondiale”, non meno spaventosa di quelle precedenti.
Che cosa vuol dire consacrare al cuore immacolato di Maria? Il cuore è una parte per il tutto. Consacrare al cuore immacolato di Maria significa dunque vedere in Maria, nel suo amore di madre, nel suo amore purissimo tutto teso soltanto al bene dei suoi figli, una forza potente di intercessione presso Dio.
Consacrare al cuore immacolato di Maria vuol dire tornare a pregare. Tornare a guardare Dio come colui che guida la storia degli uomini, chiedergli di non arrestarsi di fronte alla libertà deviata di tante persone che scelgono il male invece del bene, confusi nella loro volontà dalla forza di Satana. Satana sa che il suo regno è finito, ma, prima della sua definitiva sconfitta, vuole trascinare con sé nella sua potenza distruttiva quanti più uomini, donne e cose gli è possibile. Consacrare se stessi a Maria vuol dire tornare a vivere secondo il disegno di Dio, supplicare il Signore che ci liberi dai lacci del male, godere del bene, della luce, dei rapporti fraterni, della bellezza delle cose; vivere le sofferenze che Dio ci chiede e a cui la vita ci obbliga, offrendole al Signore e trovando così un loro significato e un loro peso.
Consacrare a Maria vuol dire, dunque, aiutare la costruzione di un mondo più umano, un mondo che riconosce Dio come Padre, che confida in lui, che gli chiede di liberarci dalle forze demoniache delle armi, delle guerre, dell’avidità di potere e di denaro, della droga, della pornografia, della distruzione della famiglia, della violenza contro i piccoli, dell’aborto, dell’eutanasia. Consacrare a Maria è affermare il desiderio della vita, della luce, della gioia. È affermare la bellezza di chi vive riconoscendo ciò che è essenziale: la bellezza della carità, che si curva sulle necessità materiali e spirituali dei fratelli, che non sente nessuno lontano da Cristo e dalla sua misericordia. Consacrare a Maria significa entrare in una visione piena di speranza. La speranza non si ferma al lamento per le difficoltà dell’ora presente, ma trova le luci con cui Dio rianima continuamente il suo popolo e fa di quelle luci l’inizio della nuova città posta sopra il monte. Consacrare a Maria vuol dire vivere nella gioia di chi sa di avere una madre che ci ama anche se siamo peccatori. Maria ci vuole prendere per mano e risollevare dalle nostre cadute. Ci dice: “Coraggio, sono qui per aiutarti”.
Consacrare a Maria vuol dire dunque iniziare un nuovo corso della storia, una nuova pagina in cui si possa vivere più umanamente, nel riconoscimento dell’unico Padre e dei fratelli, qualunque siano le loro condizioni di vita, il colore della loro pelle, la loro cultura o religione.
La nostra Chiesa è chiamata a essere il motore costruttivo di questa nuova civiltà, secondo il cuore di Dio e della sua Legge. Con l’aiuto di Maria possiamo incamminarci assieme verso questa grande scommessa.
Amen.
+Massimo Camisasca