Omelia dell’Immacolata Concezione durante il ritiro dei giovani della Diocesi
Seminario di Marola
Cari fratelli e sorelle,
nella preghiera di colletta cha abbiamo appena ascoltato troviamo espressi in modo sobrio e sapiente i misteri della grande festa di oggi: nell’Immacolata Concezione hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio (Colletta dell’Immacolata Concezione del B. V. Maria, Messale Romano). Perché Dio ha voluto preservare la Madonna da ogni macchia di peccato? Perché potesse diventare abitazione di Dio. Il figlio che doveva nascere da lei era il Figlio di Dio, era totalmente innocente, totalmente trasparente della santità del Padre. Non poteva perciò crescere nel seno di una donna toccata dal peccato.
La preghiera poi continua con queste parole: in previsione della morte di lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato. Maria, in previsione della salvezza, è stata la prima salvata: Gesù, il primo dei risorti, Maria, il primo essere umano salvato. Nel discorso per san Prospero La donna e il suo genio, ho scritto che mentre l’umanità antica nasce da un uomo, l’umanità nuova nasce da una donna.
Potremmo farci un’altra domanda: perché il Figlio di Dio è stato concepito nel grembo di una donna? Non poteva nascere come Adamo, da un po’ di terra insufflata dallo Spirito? No, la nuova creazione non può avvenire come l’antica. Gesù doveva assumere totalmente la nostra umanità e perciò anche il nostro stare nove mesi nel seno di una donna. Nel dialogo con Nicodemo, Gesù parla della nascita dal profondo, dall’alto, da Dio (cfr. Gv 3,3). Il Figlio di Dio nasce come ogni uomo. Egli penetra in tutti i livelli della vita umana per trasformarla.
Maria non rappresenta un esempio ideale, impossibile da seguire, bensì l’indicazione di ciò che noi tutti per grazia diventeremo: totalmente trasparenti a Dio e agli altri, senza divisioni, odi, rivalità, gelosie; purificati e resi capaci di vivere ciò per cui siamo stati creati: la comunione con lui e tra noi. La festa di oggi, dunque, non è la celebrazione di un traguardo irraggiungibile, ma, all’opposto, di un traguardo reale.
Ciò che è accaduto alla Madonna, per grazia di Dio, può accadere anche a noi. Anzi, è già accaduto a ciascuno di noi! Certo, non la preservazione dal peccato, ma l’inizio della redenzione che ci rende, come Maria, figli di Dio e generatori di Cristo nel mondo. «Vergine madre, figlia del tuo figlio, / umile e alta più che creatura, / termine fisso d’eterno consiglio» (D. Alighieri, Purgatorio, XXXIII 1-3). Così Dante ha celebrato Maria attraverso le parole di san Bernardo. Così possiamo ricordarla anche noi oggi. In Maria si è riversata una grazia totale – piena di grazia (Lc 1,28) – perché la sua accoglienza è stata totale. In noi invece spesso c’è un’apertura più zoppicante. Chiediamo a lei che la nostra disponibilità possa diventare come la sua: totale trasparenza della benevolenza di Dio nei nostri confronti.
Amen.