Lutti e fine vita: dichiarazioni del vescovo Camisasca
Reggio Emilia
Partecipo con grande sofferenza ai drammi che si sono svolti in questi giorni nella nostra terra e a quelli che accadono quotidianamente nel nostro Paese.
Prego per tutti i malati, per i morti, per i loro famigliari, perché le ferite aperte da queste tragedie possano essere lenite dall’abbraccio misericordioso di Dio che non abbandona mai i suoi figli. Attraverso i drammi della vita Dio ci invita alla conversione e al pentimento per il nostro male.
Come Vescovo mi sento responsabile della vita dei miei fedeli e di tutti gli uomini. Desidero illuminarli in merito agli orientamenti decisivi in vista dei momenti più importanti dell’esistenza. Chiedo al Signore la Grazia che la legge attualmente in discussione al Parlamento sia rispettosa del bene di ogni uomo.
Ribadisco il no all’accanimento terapeutico e a qualsiasi normativa che apra la strada all’eutanasia. Sottolineo l’importanza dell’alleanza terapeutica tra medico e paziente e l’indisponibilità della vita in quanto dono di Dio a ogni volontà umana che voglia provocarne la fine. Mentre è sempre necessario accettare che la nostra esistenza nel tempo ha un suo termine. Poiché crediamo nella vita oltre la vita non ci esasperiamo in una volontà continua e sproporzionata di allungarne l’esito.
+ Massimo Camisasca