Indirizzo di saluto iniziale al convegno promosso dall’UCID «Fare insieme. Ecologia integrale ed economia civile nell’Enciclica Laudato si’»
Reggio Emilia, Hotel Astoria
Cari amici,
sono qui innanzitutto per portarvi il saluto e il sostegno della nostra Chiesa per il vostro lavoro e il vostro impegno nella promozione e nella testimonianza di una concezione cristiana, e quindi autenticamente umana, del lavoro.
Saluto il Presidente, prof. Luigi Grasselli, i relatori, dott. Fabio Storchi e il prof. Stefani Zamagni, gli aderenti all’UCID e tutti voi qui presenti.
Il tema che avete scelto per questo convegno è particolarmente interessante nel momento storico che stiamo vivendo. “Fare insieme”, infatti, è una formula che sembra andare in controtendenza rispetto all’individualismo, all’edonismo e alla ricerca del proprio privato interesse oggi imperanti in sempre più ambiti dell’agire umano. In famiglia, nella ricerca, nel lavoro ci si concepisce da soli. Tutt’al più ci si mette assieme in modo strategico per una convergenza di interessi, economici o politici, ma il fine rimane spesso l’incremento del proprio interesse.
Questo modo di muoversi, anche quando ottiene buoni risultati professionali e soddisfazioni economiche, è attraversato da una insoddisfazione di fondo che si cerca di esorcizzare puntando ad obiettivi sempre più alti. In realtà questa sana inquietudine rivela uno svilimento della dignità del lavoro umano e, soprattutto, l’insoddisfazione del desiderio profondo che l’uomo attraverso il suo lavoro manifesta di esprimere se stesso e di edificare qualcosa che possa attraversare il tempo.
L’uomo infatti è un essere costitutivamente relazionale. Già i filosofi antichi lo avevano sottolineato. Ma solo Gesù, nel vangelo, rivela la radice profonda della tensione alla comunione inscritta in ogni uomo e in ogni donna. Siamo fatti ad immagine di un Dio che non è solitudine, ma Trinità, cioè relazione, donazione reciproca. È questa la ragione per cui solo nella donazione di sé, solo nella costruzione della casa comune – come afferma papa Francesco – l’uomo ritrova se stesso, realizza la propria umanità ed esprime in modo compiuto il senso del suo lavoro. Esso non è, infatti, ordinato innanzitutto alla sussistenza personale, ma è imitazione dell’eterno, divino Lavoratore che nella creazione esprime la sua natura e il suo amore per noi. L’uomo attraverso l’offerta del suo lavoro partecipa all’opera perenne del Padre: la ricapitolazione in Cristo di tutto il creato, come scrive san Paolo nella lettera agli Efesini (cfr. Ef 1,10; cfr. Rom 8,19).
Tutto ciò non costituisce solo l’orizzonte a cui il lavoro è ordinato, ma incide anche nel modo in cui esso si esprime concretamente: “fare assieme” – come dice il titolo del vostro convegno – perché “siamo assieme” responsabili della vita e del mondo che Dio ci ha affidato.
Cari amici,
è urgente la riscoperta del senso profondamente umano e cristiano del lavoro. La sua relatività all’amore per sé, per gli altri, per Dio. Il suo essere espressione di una libera collaborazione con l’opera del Creatore, e nel contempo strada per comprendere se stessi e il proprio posto nel mondo. Mi auguro che questo convegno, assieme alla vostra testimonianza di imprenditori e dirigenti cattolici, possa contribuire alla promozione di questa coscienza nella nostra società.
Buon lavoro!