Saluto al Convegno matildico «Mathilda Dei Gratia»
- Marola, Centro diocesano di Spiritualità e cultura
16.05.2015
Ho desiderato essere presente all’apertura di questo importante Convegno di studi su Matilde di Canossa in occasione dei 900 anni della sua morte innanzitutto per esprimere la mia gratitudine e la mia stima nei confronti degli organizzatori e degli illustri relatori.
Tutta la nostra terra è segnata dalla figura di Matilde. Ne sono testimonianza i tanti luoghi a lei legati per la presenza architettonica di castelli, abbazie o fortificazioni da lei fatti edificare. La stessa toponomastica delle strade delle nostre città, il numero enorme di donne che, più che in altre province, portano il suo nome sono una testimonianza significativa della sua importanza.
Più profondamente la figura di Matilde di Canossa ha segnato, in un certo senso, la nostra cultura e la nostra mentalità. Probabilmente è nella sua vicenda che va ricercata, ad esempio, la radice lontana del connubio, non sempre sereno, ma certamente fecondo, che la nostra Chiesa da sempre ha vissuto con il governo della res pubblica, l’incontro – e, a volte, anche lo scontro – tra vicende ecclesiastiche e vicende politiche.
Ma la gran Contessa, al di là dei giudizi storici che è possibile esprimere sulle singole vicende della sua vita, ha certamente influito sulla storia non solo del nostro territorio, ma della Chiesa e della politica universale.
Tra le tante sottolineature che in questo momento potrei fare rispetto alla sua personalità, vorrei mettere in evidenza proprio questo respiro universale del suo impegno. Abbiamo bisogno di guardare a figure che ci aiutino ad allargare gli orizzonti della nostra vita, a comprendere che le nostre parole e le nostre azioni vengono da lontano e possono avere un riverbero su tutta la storia del mondo.
Mi auguro che questo convegno ci aiuti a comprendere meglio tanti aspetti dell’affascinante figura della contessa e risvegli in tutti noi il desiderio di una cultura e di un impegno civico che, attingendo nuova linfa dalla fede cristiana che ha fatto grande la nostra terra, travalichi gli orizzonti angusti delle nostre piccole battaglie per restituire alla nostra gente le grandi prospettive da sempre inscritte nel nostro territorio.