Omelia per la santa Messa in coena Domini
- Reggio Emilia, Cattedrale
17.04.2014
Cari fratelli e sorelle,
viviamo oggi il giorno più importante e significativo della vita di Gesù, quello in cui è anticipato il dono della Pasqua. Già oggi noi possiamo vivere in modo pieno il frutto della resurrezione che sono la fede e la carità.
La fede ci permette di entrare nella realtà della persona di Gesù. Bastano anche semplicemente le poche parole del vangelo di questa sera per capire chi sia colui che chiamiamo nostro Signore. Egli era venuto da Dio e il Padre gli aveva dato tutto nelle mani. Era maestro e Signore. Ora ritornava a Dio, dopo aver amato i suoi, che erano nel mondo, sino alla fine.
Veniva da Dio, dunque. Era il Figlio a cui il Padre ha chiesto di lasciare da parte la gloria della sua divinità, di assumere la carne umana per divenire uno di noi, condividere in tutto la nostra vita, eccetto il peccato, prendere su di sé il nostro male e cancellarlo.
sua passione e morte rimangono per noi un mistero di affetto e di donazione ultimamente incomprensibili. Eppure ogni anno siamo condotti dalla Chiesa ad entrare in questa realtà per riscoprirla nella sua verità: Dio mi ama, ama proprio me personalmente, per me si è fatto uomo, per me ha patito, ha sofferto ed è morto. Nella sua passione e morte – dice san Paolo – ha svuotato l’aspetto velenoso del male, che è rimasto nella nostra vita come strada di conversione a Dio, ma non costituisce più il sepolcro definitivo della nostra condizione umana. Gesù, morendo, ha ridato a noi la vita.
È innanzitutto questo che vogliamo guardare con i nostri occhi nel rito, che tra poco compiremo, della lavanda dei piedi. Vogliamo ringraziare Gesù ed adorarlo per la libertà, la sovranità, l’affetto con cui ci ha amati e ci ama, con cui ha accettato di vivere e morire per potere riaprire la strada tra l’umanità e Dio, per fare di noi il suo popolo.
Egli continuamente si cinge dell’asciugamano e versa l’acqua del suo perdono sulla nostra sporcizia. Quale grande dono all’umanità sono i sacramenti della Chiesa! Abituati a questo regalo, che cambia completamente il senso e il corso della nostra vita, non ce ne rendiamo quasi più conto. Con questa celebrazione e questo rito della lavanda siamo condotti a guardare ancora una volta la luminosità di Dio che illumina i nostri corpi e le nostre anime.
In questo gesto di Gesù ci viene spiegato e plasticamente mostrato chi è Dio e chi è l’uomo. Dio è comunione, amore del Padre per il Figlio, amore del Padre e del Figlio per le creature. Coloro che ha ricevuto nelle mani dal Padre, il Figlio li vuole riconsegnare al Padre. Dal giovedì santo tutta l’umanità, assieme a Gesù, sta compiendo il suo cammino di ritorno al Padre. Ormai il tempo è compiuto e ogni cosa, attraverso la nostra vita di battezzati, vuole ritrovare il suo riferimento a Cristo affinché il Padre sia tutto in tutti.
Qual è la strada del ritorno? Quale è la strada della vita vera, della conversione? Gesù stesso ce la indica: fate come ho fatto io. Cosa ha fatto Gesù? Nell’obbedienza a suo Padre ha scelto di donare la sua vita per noi e lo ha fatto giorno per giorno, non solo sulla croce. Quando ha parlato agli uomini di Dio, quando li ha aiutati a vedere la vita con lo sguardo di Dio, quando ha mostrato che Dio è Padre e ha insegnato agli uomini a parlare con lui, a confidare in lui.
Allo stesso modo ciascuno di noi è chiamato da Gesù a lavare i piedi ai fratelli, ad annunciare loro che Dio è vivo, è presente. Che Dio si curva sui loro peccati per perdonarli, sulle loro debolezze per aiutarli, sulle loro fatiche per consolarli, sulle loro incertezze per rassicurarli. La fede donata e testimoniata nella carità diventa così una fede matura, personale, la fede della Pasqua.
Possa il Signore concederci di vivere ogni giorno il mistero della sua morte e risurrezione, di ricevere nell’Eucarestia, il più frequentemente possibile, la realtà della sua vita nuova, di farci servitori della fede per i nostri fratelli, così che anche nella nostra città possa brillare, per tutti gli uomini, la luminosità di Cristo che ci ha amati sino alla fine.
Amen.