Alle radici del rinnovamento. Una lettura del Concilio Vaticano II
- Correggio, chiesa di San Pietro (espansione sud), giovedì 7 marzo 2013
07.03.2013
La lettura di mons. Camisasca sul Concilio Vaticano II. Intervista a cura di Edoardo Tincani direttore de “La Libertà”
“Gaudet Mater Ecclesia…”: con queste parole papa Giovanni XXIII, l’11 ottobre 1962, apriva solennemente il Concilio Ecumenico Vaticano II. Lei era quindicenne… Vorrei sapere quali sono i suoi ricordi personali di quelle giornate storiche.
Siamo agli inizi degli anni Sessanta, contrassegnati da un grande slancio in avanti della società occidentale. Un ottimismo che faceva dimenticare o almeno mettere in secondo piano i gravi problemi che pure esistevano: l’Europa era divisa in due parti, l’ondata di benessere che effettivamente stava radicandosi in Europa apriva, però, problemi di trasformazione culturale di enorme portata (una nuova concezione della famiglia con il diffondersi della pillola, una diversa visione del tempo libero, una nuova esperienza della mobilità, una nuova concezione dell’uomo e della vita portata dallo sviluppo della televisione e del cinema, ecc…). Si scopriva la fame nel mondo: esistevano milioni di uomini sottoalimentati, che vivevano in condizioni di precarietà assoluta. La Chiesa era perseguitata nei Paesi comunisti, viveva una tragedia di cui non si conoscevano bene i contorni. Eppure l’ascesa di un cattolico alla Casa bianca, un nuovo stile di esercizio del ministero petrino portato da Papa Giovanni,… tutto sembrava presagire un’epoca nuova.
Nel ’61-’62 avevo 15-16 anni, erano gli anni del ginnasio. La fede e la Chiesa erano per me due dati molto profondi e molto solidi, portati dall’educazione dei miei genitori. Non potevo neppure lontanamente immaginare cosa sarebbe accaduto di lì a pochi anni: il ’68, la contestazione ecclesiale, il terrorismo… Furono per me anni luminosi. Nell’annuncio e nell’inizio del Concilio vidi un segno di vitalità della Chiesa. Non potevo però assolutamente immaginare le dimensioni di ciò che sarebbe accaduto.
L’ intervista completa continua nell’ allegato