Parole di saluto prima della benedizione ai “campanari reggiani” nell’ambito della XXXIV Sagra della Giarèda
- Reggio Emilia, Sagrato della Cattedrale
08.09.2013
Cari amici,
innanzitutto la mia riconoscenza per il bellissimo concerto che ci avete regalato questa mattina.
Come il suono dell’organo accompagna la preghiera dentro le chiese, allo stesso modo le campane portano all’esterno, nel cielo e sulla terra, l’annuncio della resurrezione. Che Cristo è vivo. Esse accompagnano tutti i momenti della nostra esistenza, lieti e difficili, tristi e pieni di speranza.
Grazie perché mantenete vivo il suono delle campane non solo come esercizio, ma come arte, come musica, come coralità. Infatti suonare come stamane è frutto di esercizio, di lavoro, ma anche di comunione di intenti e studio di relazioni, come ogni vera arte.