Omelia nella santa Messa per l’ingresso del Parroco, don Umberto Iotti, nella Parrocchia di san Lorenzo martire in Baiso
- Baiso, Parrocchia di san Lorenzo Martire
07.09.2013
Carissimi fratelli e sorelle,
come ho anticipato nel mio indirizzo di saluto a don Umberto, ho voluto essere presente a questo momento così particolare della vostra comunità per tante ragioni.
La prima ragione è la gratitudine per don Augusto che, per 35 anni, è stato il vostro parroco, dopo aver mosso qui quasi i primi passi del suo sacerdozio. La lunga vita sacerdotale, di cui questa sera ringraziamo il Signore, è stata colmata dal dono di tanti figli e di tanti amici. Don Corradini è stato ed è amato da tante persone, anche al di fuori di Baiso. Si vede, con chiarezza, quanto la fedeltà a Cristo riempia di doni già sulla terra le nostre persone.
Vengo poi per introdurre il nuovo parroco, don Umberto Iotti. A lui la mia infinita gratitudine per aver accettato questo nuovo incarico.
Con quali parole introdurti se non con quelle del Vangelo? Gesù questa sera ci parla del discepolato, della sequela a lui, delle condizioni per viverla con fecondità. In questo modo ci spiega le strade della vita, a noi sacerdoti, ma anche a voi laici. A tutta questa comunità sono rivolti gli insegnamenti di Cristo: se vogliamo essere suoi discepoli, dobbiamo amarlo più di ogni altra persona. Essere discepoli non è un atto passivo, un’obbedienza, un’abitudine. Essere discepoli è l’attività dell’amore. Scoprire la persona di Gesù giorno dopo giorno, conoscere quanto lui ci ami. Leggere la vita con i suoi occhi, soprattutto entrare nell’opera che egli ha compiuto: la sua morte e la sua resurrezione, da cui sono sgorgati i doni del battesimo e dell’eucarestia che fanno di noi il suo popolo.
Gesù ci invita a rinunciare agli averi per essere suoi discepoli. Allo stesso modo che noi possiamo amare soltanto se amiamo lui, così possiamo apprezzare le cose soltanto se nessuna di esse diventa per noi un idolo. Raccogliamo l’invito di Gesù a liberarci di tutto ciò che ci appesantisce e a considerare invece quanto è necessario. Egli ci invita ad affrontare le battaglie giuste nella vita, quelle contro il peccato, contro il male. Ci invita ad accettare le prove. Esse, quando sono vissute con Gesù, diventano una strada che possiamo percorrere e che ci fa crescere. Possiamo in questo modo offrire qualcosa a lui per il bene di tutti gli uomini.
Un nuovo parroco viene nella vostra vita proprio per aiutarvi a scoprire come si fa a camminare con Gesù e dietro di lui. Egli, don Umberto, sarà il primo a camminare con voi dietro a Gesù e ad indicarvi le strade della vita.
Non lasciatelo mai solo. Offritegli la vostra preghiera, la vostra amicizia, la vostra collaborazione. Imparate dalle sue parole e dalla sua lunga fedeltà a Cristo. Pregate con lui e per lui. In questo modo costituirete una comunità luminosa a cui guarderanno le persone di questo paese e le altre comunità della Chiesa diocesana.
Amen.
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