Sabato 4 dicembre alle ore 21 nella chiesa di San Francesco, in piazza Martiri del 7 Luglio a Reggio Emilia, è in programma una serata per far conoscere la figura di Aldo Gastaldi “Bisagno”, medaglia d’oro della Resistenza, “primo partigiano d’Italia” e Servo di Dio. L’appuntamento, che gode del patrocinio della Diocesi e del Comune di Reggio Emilia, sarà articolato in due parti: la proiezione del film-documentario “Bisagno”, di poco più di un’ora; a seguire un breve dibattito moderato dal direttore del settimanale La Libertà Edoardo Tincani con le voci del regista Marco Gandolfo, di Aldo Gastaldi nipote omonimo di “Bisagno” e del vescovo di Reggio Emilia-Guastalla Massimo Camisasca.
L’evento è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili nel rispetto delle norme anti-Covid.
Aldo Gastaldi nacque a Genova il 17 settembre 1921. Ereditò la fede cattolica dai genitori insieme ad un profondo senso del dovere che lo accompagnò tutta la vita. Dopo gli studi ed una breve esperienza lavorativa, nel 1941, ricevette la chiamata alle armi ed il 15 agosto del 1942 prese servizio con il grado di sottotenente nel XV Reggimento Genio presso la caserma di Chiavari. Dopo l’8 settembre del 1943 iniziò la sua avventura partigiana. Nei pressi di una frazione di San Colombano Certenoli sulle pendici del Monte Ramaceto, nell’inverno del 1943, diede il via insieme con altri compagni al primo nucleo di quella che da lì a qualche mese sarebbe diventata la Divisione Cichero. Fervente cattolico, e senza alcuna connotazione partitica, con il passare del tempo, fu sempre più amato dai suoi uomini e, dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, lottò fino alla fine per porre fine ai regolamenti di conti che si registrarono in città. Per salvaguardare la vita di alcuni suoi partigiani, ex alpini originari del Veneto e della Lombardia, li accompagnò personalmente a casa. La sua vita si spense in un incidente il 21 maggio 1945 a Desenzano del Garda, dopo che aveva riconsegnato alle famiglie tutti i suoi uomini. Con apposito editto in data 31 maggio 2019 il cardinale Angelo Bagnasco ha dato il via alla causa di beatificazione e canonizzazione.