In risposta a quanto apparso sui mass media di giovedì 3 e venerdì 4 dicembre circa l’area cosiddetta Ta7, Diocesi ritiene importante ribadire che non vi è alcun intento speculativo, quanto piuttosto l’esigenza di bene amministrare un compendio immobiliare detenuto da lungo tempo, in comproprietà con altri soggetti (in massima parte “privati”). Eventuali rinunce e fuoriuscite dagli accordi sottoscritti riverbererebbero effetti negativi e danni economici definitivi a tutti i comproprietari che nell’area hanno investito i risparmi di una vita.
Dott. Gian Pietro Menozzi
Economo Diocesi Reggio Emilia-Guastalla